n°51

Ora tutto si è unito
notte/giorno
uno tutto
L'unione di tutte le strade
Il dipanarsi della matassa
Il filo conduttore
La rivoluzione del tempo e dello spazio

In contemplazione
in completa fusione:
FUOCO!
lava primordiale e primigenia
ESSENZA!

n°50

Odio la quotidianità,
la modulare fequenza di ogni battito
scandito con regolarità

n° 49

Il mio orologio si è fermato
Tutto scorre,
tutto è trascorso intorno a me
Io: immobile
Divisa, sospesa tra un passato che non tornerà
(e dentro il quale neanche mi riconosco)
e un futuro che verrà inevitabile
(nonostante i miei sforzi di evitarlo)
Senza che io abbia fatto qualcosa per costruirlo
Verrà e basta!
e avrà un volto che non riconoscerò
sembianze nelle quali non saprò
e non vorrò specchiarmi

n° 48

Oltremodo sconcertante
l'equivalente delle nostre azioni
in frazioni di istanti
in cui si incrociano i nostri occhi
disincantati e disinteressati
A guardarci con la luna in faccia
per non perdere la dignità
tanto cara ai nostri cuori
agognanti pathos
ma autodeludentesi,
ristretti a causa di un cattivo lavaggio

n° 47

La molteplice sfaccettatura dell'universo
mi affascina
in una spirale in movimento
e la sensazione
è la libertà

n°46

Elegantemente ci avviciniamo al cielo
in un volo dell'anima contestabile
l'avverto il cambiamento!
ma praticabile al 100% in una lotta tra te e te
un io contro io
Sento il bisogno di un'altra presenza
un giudice forse
o un giocatore che non sia io
Là dove molti pensano, mi voglio prendere il privilegio di non farlo

n°45

Come consolarsi dell'arrivo della primavera?
Come sottrarsi ai suoi risvegli?
Ancora vorrei placare il mio mare agitato
sotto la coltre bianca del manto invernale
Nonostante si riempì di gioia il mio cuore
quando notai la prima vita che germogliava fluorescente!

n°44

Cordialmente busso anche questa notte,
confabulo di venire a trovarti
Su cuscini fioriti poggio la nuca
per favorire pensieri leggeri, poco lunatici
Resta una cornice senza quadro
quando vago per la mente
in cerca di mondi inesplorati, inesplorabili
Cado nella rete insieme con gli altri pesci
Qualcuno si accorgerà di me!
Dentro questo infinito spazio, con innumerevoli altri spazi
Qualcuno si accorgerà di me!
Fra tutto il frastuono
e gli attimi veloci che si accavallano nella corsa dell'avvenire
Cresceranno i nostri frutti!
Soffierà il vento primaverile

n°43

Colorami, disegnami:
sono la tela del pittore
Modellami:
sono l'argilla dello scultore
Sono l'inchiostro della tua penna
Sono l'idea dell'inventore

n°42

Eccomi qui
Rilassata
Percezioni, anche fisiche
Con il vento sempre in faccia
come una freccia
che sfreccia dall'arco
(e io sono quella freccia)

n°41

Definitivamente decoro le pareti del mio essere
con cristalli di arcobaleno
Scelgo le trasparenze
per far spazio alla luce

Anelo di vederti apparire dalla schiuma del mare
Una consapevole Venere

n°40

Con l'ultima foglia che cade
cado anche io
leggera, in un valzer col vento
mi adagio sul terreno con un tempo lungo
e, quasi certamente, volutamente prolungato
Torno ad essere cenere
per assumere poi altra forma
Nuova, sotto la neve
germoglia prima vita

n°39

Lontano da me
esiste un luogo
molto vicino a me,
dove io sono l'unica ad avere la chiave e l'accesso
L'eccesso questa notte mi ha preso a braccetto
giriamo in lungo e largo
come due vecchi amici
Sembra ch'io voglia riempire la bottiglia fino all'orlo
Che voglia traboccare!
Ironia della sorte, privilegio di pochi, stregoneria

n°38

Navigo senza sosta
in un mare che non è profondo
di cui non immagino la fine

n°37

Contraddizione
Sono per la castità
e per la perversione
Sono per la purezza
e per il castigo
Sono per la libertà
e per la manipolazione

n°36

Volto bianco di luna
mi hai coperto di merdate
Un sole solidificato e freddo
Ho trovato un cristallo dei tuoi occhi
Mentre masticavo un bubble-gum squillò il telefono:
la tua voce graffiante mi aveva dissanguata
Ma non si può mai cagare in pace!
Alza il volume e attento all'uomo nero

n°35

Oh dolce cavaliere
che rendesti galeotto il mio cuore
togli la pesante armatura
'che io possa carezzare la nuda pelle,
stringimi intorno le tue forti braccia
e portami via
nelle vallate della tua anima

n°34

rido di te
sì! rido proprio di te
perchè?!
per non ridere di me

n°33

Vulcano
tracanno la tua lava blu
e mi ubriaco di te

n°32

Con l'alterazione che mi fa compagnia
ti vedo mentre te ne vai via
E ridi a bocca chiusa
per rimanere coerente alla tua figura

n°31

Per capriccio, per far dispetto
m'infilo sotto al letto delle consuetudini
M'invaghisco delle idee
e le porto a casa
Ogni volta la digestione è lenta
mi sento pesante
Ho due piedi di ferro pesanti
che non riesco a sollevare
Poi una buona canzone
apre un varco nella mia fantasia
e cammino su strade che non ho mai percorso
Invaghita come sono delle idee
rimango immobile
calzando piedi di ferro

n°30

Per qualche strana ragione
ripartiamo sempre dal solito punto
Pagina bianca:
fonte di luce
zampillo d'acqua fresca
dove posso rinnovare la sete del pensiero
Eppure mi pervade un'inquietudine
un senso di stanchezza
di fronte alla sua vastità
Facilmente mi distraggo

n°29

Alberi spogli nella notte come mostri
cuore palpitante
labbra morbide sui miei seni
occhi sbarrati dentro un sogno
vita nuda come donna del quadro
purezza di bambina morta in una scatola di pennarelli
Dolore del mondo che divori le anime
il sole riscalda la terra umida
Di giorno Dio mi osserva
dolce crudele spietata Notte
custode dei miei segreti
farfalle nere mangiano i tuoi occhi
Abisso profondo inizio di paradiso
ali di cartapesta si spezzano con un capello
ali di vento per volare lontano
Vortice oscuro fammi assaporare il tuo peccato
trasformazione velenosa o benedetta
Scoprirti è troppo facile
come morire
Prendimi legami alla tua ultima goccia di sangue
Energia vitale

n°28

Ho scritto perchè
era l'unico modo che avevo per essere sincera con me
Ora sono pretenziosa più che mai
ed ecco che cerco nel mondo fuori di me la sincerità
Queste nuove pretese
mi impediscono di scrivere ancora
Sottolineo il mio passo
che non ha più terra su cui camminare
Non ho cielo

n°27

La notte assale anche i pensieri più puri
Mai sazia
assicura felicità eterna
Infima brandisce la sua spada
sferzando colpi micidiali al tuo ego
assorto a concepire mondi eterei paralleli
e forse perpendicolari
In una proiezione ortogonale di radici al quadrato
che rimescolano le carte in tavola da confonderti
Per infliggere l'agonia di cui si nutre il bambino cattivo
che risiede nel tuo imo
Riconoscibile in monosillabi
che il cielo trasfigura nello specchio della tua anima:
i tuoi occhi

n°26

Ogni volta che credo di stare a un passo
dall'equilibrio armonico tanto bramato
succede che invece apro all'improviso gli occhi
e sono ancora in fondo al profondissimo pozzo
della mia convinzione
circondata da demoni del passato
e immobile per la paura dei demoni del futuro
Così gioco a scacchi col mio pessimismo
con le mie tensioni,
credendomi il vincitore di ogni partita
arriviamo nemmeno a metà gioco
che subisco scacco matto

n°25

Sono inaridita
grembo stanco e sterile
Stelle diurne si spostano celeri
ed io immobile
posso solo stupirmi
Senza quesiti nè soluzioni
ladra di inibizioni
travestita di buoni propositi

n°24

Sorvolavo le alture delle antiche familiarità
m' immergevo nei mari delle ostilità
tenevo immobile la mia integrità.
Quando partii erarno circa le sei di sera
non lasciai un biglietto.
Estemporanee sollecitazioni di un vissuto.
Nella credenza delle buone azioni
circolavano maldicenze infette di meschinità,
come abbatterle nel veritiero movimento della coerenza di pensiero
se non con l'ambiguità
che ne seguitava la sua stessa forma,
Sapevo di essere divenuto pazzo
e potevo solamente continuare ad esserlo,
Circolavano in me pensieri nati dall'inoltrarsi al di là delle umane possibilità,
o meglio delle note all'uomo possiblità.
Avevo concluso le ultime sperimentazioni e già le sentivo sorpassate,
che improvvisamente e da parte mia impunemente
pensai se si potesse posarsi ancora
sul petalo di fiore appena nato
bagnato della rugiada del mattino.
Lo pensai
e scendeva la pioggia


n°23

(umanità)
boato trasparente
distrugge imminente
ogni cosa ch'egli trova
senza odio senza amore

solo con l'indifferenza
che perseguita la gente
che non se ne rende conto
e si uccide ogni momento
senza rancore senza sgomento

n°22

Col cuore spostato dall'altra parte del petto
vado a pensare da un lato sordo della mia mente,
riflettendo sulle esternazioni che mi concedo
e che controllo
grazie alla nuova locazione del cuore
La scoperta mattutina
della calda, per fortuna ventilata giornata estiva
asciuga per un momento
la nebbiosa umidità della mia anima
Salto in sella alla bicicletta arrugginita
trovandomi circondata dai movimenti frenetici del traffico
di persone indaffarate nei loro commerci quotidiani
Avrei preferito fosse solo mio
il sollievo del vento sulla pelle accaldata
mentre scivolo per le strade di catrame bollente

n°21

E' passato molto tempo
dai momenti dei segni d'inchiostro che scorrevano facili
Le parole sono aumentate
e intrecciatesi e accavallatesi l'un l'altra
Una volta nessuna fatica a tridimensionalizzarle
Adesso devo scavare a fondo e scaraventarle fuori
E' imbarazzante

n°20

Ho fatto scelte che erano buone sul momento
poi si sono rivelate un fallimento
Certo non rimpiango niente
è stata la poca esperienza e l'imprudenza probabilmente
Adesso sono faccia a faccia con me stesso
e di me non riconosco neppure il nome,
sento che ho voglia di vivere lo stesso
pure se la vita è fatta anche di dolore
Non servono i buoni propositi e le belle parole
mi par d'essere in un punto in cui ogni passo può condurmi all'errore
Sono finite le innumervoli possibilità
adesso me ne resta solo una e devo farla bene
Del resto ciò che aspiravo diventare
è un sogno che solo nel cassetto può restare
Così mi prostro alla vostra sentenza
eppur sò che di me non vi frega un fico secco!
Fare la giusta scelta non ho idea di cosa voglia dire
ma per vivere nella società ad un ruolo devo per forza ambire
Allora mi adatto, ma il cuore mio s'inaridisce piano piano
e la mia mente impazzisce poichè tutto trova vano
Vivere d'amore e di poesia non mi è concesso
e in fondo cosa ho fatto per non cadere in fondo al cesso?
Nessuno certo mi ci ha spinto!
Mi sono incamminato io ed ero pure convinto
Convinto di cosa? Di poter essere libero?
Sognata libertà...mai qualcuno veramente ti assaporerà?
Bisogna che prenda gusto per le catene
se voglio che mi si allevino le pene
Eppur è più forte di me alle regole non ci so stare
sono una testa calda non c'è nulla da fare!
A volte guardo le stelle
e mi perdo a pensar quanto sono belle
forse un giorno sarò una di quelle
intanto mi resta solo questa pelle

n°19

Siete solo un ammasso di insettacci insipidi
che si montano l'un l'altro ansiosamente
e spingono le loro zampacce viscide
nelle mie ferite marce
che difficilmente si risaneranno

n°18

materialismo
Ho scoperto la mia faccia
su un foglio da 100.000

n°17

Anche se la luna
in una notte stellata
sorride con lacrime di gioia
sembrerà triste
consapevole dei crimini umani
che le si rivolgono all'attenzione
Passiva partecpazione
che la rende rea

n°16

Siamo confinati, confinati dallo stesso modo di essere
Gettati in shaker con cubetti di ghiaccio e granatina...un pò di zucchero
Miscelati come un buon cocktail, inebrianti, caldi e freschi nel contempo
frizzanti ed esuberanti
Col mondo nelle mani
Scherniti da noi stessi; Bugiardi cronici
Indaffarati in faccende che non ci riguardano
Musicalmente elevati; Spartiti senza alcuna nota;  Festaioli ebbri
Concepiti come figli della speranza
Attaccati gli uni ai piedi degli altri
Affamati di emozioni che non ci calzano
Abbracciati alle lunghe lingue in movimento
Sentimentalmente arresi all'evidenza
Sfruttati per le nostre capacità dagli oziosi e dai viziati
Ammazzati senza scomodo dai violenti
Spogliati dell'anima dai dannati
Infiltrati nello spionaggio cosmico dell'insensata curiosità
Ridotti ad esseri sterili; Puniti dalle angosce; Accattoni di risate
Armati di dettagli inutili alla coscienza
Non tollerati dai pazienti; Abusati dal contrattacco
Marci, ammarciti dalle parole; Lecconi
Mangiatori del proibito per soddisfare l'ego che incalza
Assassini dell'innocenza
Arricchiti di polvere
che con un soffio faccio volare via

n°15

Festival del lutto sentimentale
Mi affanno a cercarti,
sudori freddi in atmosfere cocenti
Con pentoloni che bollono serpenti,
occhi di rana, denti di pipistrello, code di lucertola
Per sperimentare la mia follia
mi diletto in fatture e incantamenti
unici appigli alla realtà delle radici della fantasia
Canto di eroi lontani e donzelle smarrite
Col cesto colmo di dolcetti
ti invito al banchetto in onore del re,
unico invitato, ti sentirai spaesato
sicuramente protagonista
Canteranno le nostre lingue sciolte
un brindisi di calici aurei
bagnati del siero di Bacco

n°14

Armonioso è il passo del folletto
che ti sogna in fondo al tuo letto
Non ti lascerà scappare
senza tregua è il suo vagare
Se si sveglia sono cazzi
metti ai piedi due bei razzi

n°13

Cominciavo a non comprendere più nulla a fondo
con nitidezza
Il troppo occupare la mente di nozioni
per chiarimenti universali e primordiali
faceva di me un fiume che non arriva al mare
In più, le suddette nozioni
non era possibile ottimizzarle nè all'ambiente
tanto meno a coloro che vi alloggiavano
Così i quesiti rimanevano tali,
pur avendo già ogni risposta che precedeva le domande stesse
La genetica robotica trasformava e formava

n°12

Lasciami in contemplazioni
atte a rafforzare il mio ego
e sottolineare la solitudine
forse necessaria
ma che reputo comunque consequenziale di un percorso ascetico
Sono pronta ad accettarne le conseguenze
affrontarle affinchè mi rafforzino
Concedimi le porte aperte
guida la mia mano verso un fuoco che scalda ma non brucia

n°11

Mi sento la pelle lievitare
come colui che teneva la mela sul capo
quando Tell scagliò la freccia
Sono l'attore che recita sè stesso
e riceve uova e pomidoro in faccia

n°10

Prendo il foglio bianco
lo macchio con le parole
lo deturpo delle angosce
sporco, per il mio egoismo,
i tuoi seni di germoglio
Abbracciandolo come madre
mi rivolgo ad esso
perchè mi accolga compassionevole
negli slanci di funebre vitalità
che solo nella sua dimensione trovano fertilità

n°9

E vola via anche l'ultima foglia della mia integrità
Con morbidi batuffoli di cotone mi cospargo d'acqua di rose
per farmi sentire piacevolmente fresca al tuo tatto e al tuo naso
La cipria per coprire le rughe,
il pettine aiuterà i miei capelli a scivolarti meglio tra le dita
Rosso il sangue
dalle labbra morsicate

n°8

Cerco nei vecchi scatoloni della mia soffitta
qualcosa che mi riconduca a un qualsiasi ricordo felice
Apro ogni cassetto della memoria
tiro fuori tutto all'impazzata
Donna Melanconia ha deciso di restare con me questa notte
io ho deciso di essere ospitale
Così le faccio spazio fra le lenzuola
fumiamo e scambiamo qualche parola prima di coricarci definitivamente
Ci sovvengono momenti di profonda riflessione
fra la luce fioca delle candele
ci cogliamo in sfuggevoli  sguardi
dentro cui ci riscopriamo complici

n°7

Smarriti nell'oblio dei sensi
immorali incitazioni a vivere dignitosamente
Lo scrupolo dell'immaginare
...come sarebbe
Come può essere accaduto
quando noi eravamo fermi, immobili dentro questo infinito
senza respiro
Afflitto torno a casa
nella tana del Dio a cui poter dar tormento
Nella moltitudine dei miei pensieri
ho scoperto una nuvola, sola
che completava il puzzle con un unico pezzo;
al centro i resti di un misero corpo
cui il peso sottraeva leggerezza
In un insignificante Io
mostro i miei lati, gli angoli, gli spigoli
la corporeità delle mie azioni
in un autogol di compromessi
a sbalzi di umore repentini e non tangibili,
simili a fulmini senza nessun tuono
Un'eco di silenzi
cui la traccia meno nascosta è la mia bocca

n°6

Restare in piedi dritto
senza cadere
(poeticamente parlando)
estraniando il sentimento
dal momento e dal movimento
dallo sgomento e dal pentimento
Ridiscendendo i gradini di budino
mi ritrovai nuda
stranita dal piacere
nel godere delle paure che risalivano lascive

n°5

Il vento si agita in convenzioni
putrefatte dai millenni intorpiditi
di banali implicazioni,
costrizioni autodistruggentesi,
complicazioni morali dimentiche di vitalità
In casuali contrabbandi d'aria pura
affido la mia natura
in contemplazioni atte a rispondere alle mie più pure esigenze
Non-credenze popolari
le cui radici affondano nella mia debole carne
in un acume di pazzo dolore
miele del mio cuore,
unica sollecitazione che mi sollazza l'esistenza

n°4

La mattina è un bel momento, chiaro e limpido
libero dei concetti intrappolati dagli incubi notturni
In una smania di corsa al piatto pieno
al primo premio,
arranchiamo senza piedi sul terreno catramoso di modernità
In una lotta all'ultimo rimasto
che probabilmente si sentirà solo

n°3

Nell'anima tempeste sentimentali elettrizzano la mente
tuoni di rabbia
pioggia sentimentale che mi bagna la faccia
Un sollievo la freschezza delle lacrime
che zampillano come fontane di vino
Mi riempio la bocca per dissetarmene
cercandone l'ebbrezza

n°2

Protesta indetta in nome di chi non può parlare
La consapevolezza trascina in abissi senza fondo
ma il risultato è la non consapevolezza
Ribrezzo indotto dalla consapevolezza
indotto dalla sicurezza dell'incertezza